IL PROGRAMMA DI MARIO DRAGHI CONCERTATO COL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA MATTARELLA E CON L’UE


—  A cura di Giuseppe Stella e di Emilio Oliviero Scali —

— Agenzia di Stampa Agim —

 

Il Premier già insediato a Palazzo Chigi e sin da subito operativo ha preannunciato ai vari componenti del nuovo Governo tecnico-politico cosa intenderà fare e realizzare nell’interesse superiore del Paese.

Draghi ha tracciato le linee da seguire e i punti fondamentali del programma.

La sua missione è intanto quella di realizzare una certacoesione sociale” con 10 punti delineati.

Al centro ha messo la gestione dei fondi che arriveranno dall’Ue col  Recovery Plan da rivedere in profondità perché quello di Conte (una semplice bozza) è stato rinviato al mittente.

 

 

Il programma

Il tema più dibattuto è stato quello di una probabile patrimoniale, come pure quelli del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100, spine al fianco…

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Alcuni punti salienti della sua azione di governo si possono così riassumere.

Draghi punta all’aumento della spesa pubblica per sostenere meglio la Sanità.

Questo perché Draghi sostiene che “la pandemia ha evidenziato l’importanza di avere buone strutture di assistenza e un sistema robusto”.

Per il lavoro prevede uno stop a sussidi indiscriminati a pioggia come si è fatto con Conte 2. Gli incentivi dovranno essere produttivi di lavoro, con nuovi posti, evitando di salvare i vecchi.

Si dovranno sostenere le banche e fare più investimenti produttivi pubblici. Sul blocco dei licenziamenti in scadenza non si sa ancora come potrà e vorrà intervenire.

Le imprese destinate a fallire non saranno sostenute mentre il sostegno pubblico alle aziende ci sarà.

Alcune minoranze linguistiche hanno consigliato a Draghi di non erogare più somme a fondo perduto ma di “finanziare imprese per far riprendere le loro attività una volta superata crisi”.

Le tre riforme principali sono: quella della pubblica amministrazione con lotta alla perenne burocrazia, quella del  fisco con revisione delle aliquote Irpef e della giustizia civile, cercando di snellire i processi arretrati. Di quella penale non si è parlato, un problema scottante con centinaia di Pm del caso Palamara sul tridente mediatico e delicatissimo per una Nazione come la nostra che si definisce civile.

Poi, la Scuola, con la revisione del calendario scolastico per recuperare i giorni di didattica a distanza durante i quali non si è fatto nulla o pochissimo, allungandolo fino a tutto giugno.
Ma si è discusso anche di riforma radicale della Scuola dell’Obbligo in primis   per fermare l’emorragia costante degli abbandoni scolastici in grave crescita. Soprattutto in Sicilia (ultima in Europa), Calabria, Campania e Sardegna…ma  anche altrove.

Si ACCELERRERA sul piano vaccini, come già sta avvenendo in ogni Regione, fino a raggiungere appena possibile l’immunità di gregge per poter tornare alla normalità e ricominciare a sanare il Paese.

Nel Recovery Plan molta  importanza (forse troppa) dovrebbe essere data all’ambiente,  “tema centrale e catalizzatore di tutte le altre aree di sviluppo economico” dicono alcuni. Ma i sistemi eco in atto sono molto ma molto costosi per tutti e lo Stato non è che possa anticipare somme su somme per favorire uno sviluppo in perdita e che graverà poi sulle spalle  degli italiani.

Coniugare la sostenibilità ambientale a un piano di investimenti importante con lo sblocco di cantieri fermi e anche la realizzazione di grandi opere e infrastrutture. Pare essere una fatica di Sisimo: lavoro e grandi opere come lo stretto di Messina o l’Ilva pare non vadano poi tanto d’accordo e di concerto. Almeno così è stato sinora. La Tav insegna…

Politica estera

Altro punto fermo sarà il forte europeismo del nuovo esecutivo Draghi e la  Lega si è convertita, ma non la Meloni che ha scelto l’Aventino e l’opposizione preconcetta (?) alla maggioranza.i

Con Di Maio (un ragazzo inesperto) però c’è poco da stare allegri e sicuri, anche se i grillini col Conte 2  hanno  proclamato e confermato l’appartenenza all’Atlantismo dell’Italia al neo Presidente Americano eletto Joe Biden, un’appartenenza che dovrà tornare ad essere in primo piano, visti i proclami filocinesi di Grillo e di Di Maio che hanno scelto la “via della seta”…per fare affari con quel Paese ove la Democrazia non esiste e i diritti umani sono continuamente calpestati da un dispotismo impossibile. Biden ha detto chiaramente alla Germania e all’Italia che la loro interfaccia da ora in poi dovrà essere quella degli Usa e dell’Occidente democratico e civile, della Nato e dell’Onu e di tutta l’Alleanza Atlantica alla quale apparteniamo convintamente da sempre.

Con i 220 miliardi previsti dal Recovery Fund l’Italia potrà tornare a spendere con il nuovo Presidente del Consiglio che avrebbe in mente una massiccia campagna di investimenti pubblici.

Un cronoprogramma sarà necessario per tenere fede agli impegni di realizzazione delle opere che saranno messe in cantiere e da realizzare con tempi certi e concordati.

Il fisco è una delle tre  riforme urgenti annunciate da Draghi ai partiti, visto che l’Ue fa  pressing da tempo all’Italia affinché riformi il sistema in atto iniquo come non mai.

Poi la  semplificazione che bandisca ulteriori tasse e la revisione delle aliquote Irpef  scongiurando un aumento delle tasse.

Un nutrito programma. Ma Draghi deve essere posto nelle ottimali condizioni di lavorarci su: e i partiti devono smettere di scannarsi a vicenda e di beccarsi di conti

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